postato su 15 Settembre 2014
Il Ministero della Giustizia giapponese è pronto ad adottare varchi automatizzati per l'immigrazione aeroportuale basati sulla tecnologia di riconoscimento facciale. Questo viene fatto per far fronte al crescente numero di visitatori stranieri nel paese che è ostacolato dalla mancanza di funzionari dell’immigrazione. La tecnologia di riconoscimento facciale dovrebbe essere operativa già nel 2018.
Molti dei suoi cancelli automatizzati aeroportuali sono già funzionanti utilizzando lettori di impronte digitali sui titolari di passaporto giapponese e sui residenti stranieri di lungo periodo. Ma c’è stata una generale riluttanza a fornire le impronte digitali. Il Ministero della Giustizia ha esortato le persone a utilizzare maggiormente i cancelli sottolineando la facilità con cui gli utenti possono attraversarli senza troppi problemi il giorno stesso del volo.
Sebbene questi varchi per la scansione delle impronte digitali siano stati installati negli aeroporti di Chubu Centrair, Kansai International, Narita International e Haneda, c'è stata una diffusa resistenza a fornire le impronte digitali con un tasso di utenti pari a circa il 4%. Questo è uno dei motivi principali per cui il Ministero giapponese utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale.
A differenza di altri sistemi di identificazione biometrica che richiedono la registrazione di impronte digitali o immagini dell'iride, gli scanner facciali sono facili da usare, possono leggere anche immagini scattate a una certa distanza e non è necessaria alcuna registrazione previa per determinare la fotografia del volto. Questa tecnologia è già in uso nel Regno Unito e in Australia. L'unico problema del sistema è il tasso di errore del 17%, il che indica che il sistema non riesce a riconoscere una persona su sei! I motivi sono fattori ambientali, prestazioni dell'apparecchiatura, istruzioni inadeguate per gli utenti in merito al posizionamento, alla luminosità e alla posizione della fotocamera, ecc.
Il governo, tuttavia, è ottimista sul fatto che, dato l’aumento dell’afflusso turistico nel paese e con le Olimpiadi estive e le Paralimpiadi di Tokyo del 2020, è probabile che le cose tornino a posto entro il 2018.
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