Gli africani hanno le norme sui visti più severe al mondo. L’Africa Visa Openness Index Report pubblicato dall’AfDB (Banca africana di sviluppo) afferma che i cittadini dei paesi africani hanno bisogno del visto per visitare il 55% dei paesi del continente. Tutto ciò cambierebbe se venisse messa in atto una politica comune sui visti secondo l’Agenda 2063 dell’UA (Unione Africana), un documento importante che traccia un’ampia tabella di marcia per lo sviluppo africano. Ciò, a sua volta, potrebbe cambiare il modo in cui l’Africa si fonde tra le regioni, il commercio intraregionale e lo sviluppo economico. Ma il piano di viaggio senza visto dell’UA presenta al continente sia sfide che vantaggi per l’economia e la sicurezza del continente. Gli esperti, tuttavia, sostengono che i guadagni metteranno in secondo piano le minacce. I vantaggi derivanti dalla politica comune dei visti dell’UA sarebbero l’eliminazione delle barriere commerciali, la crescita del turismo e delle opzioni di investimento e la creazione di posti di lavoro. Nell'Agenda 2063 dell'UA sono compresi i piani per un piano comune sui visti che ha tre componenti principali. Si tratta del visto all'arrivo per tutti i cittadini africani, del rilascio obbligatorio di un visto valido fino a 30 giorni per i cittadini africani che visitano qualsiasi paese del continente entro il 2018 e dell'obiettivo finale di avere un unico passaporto africano entro il 2020. Ma ci sono questioni da affrontare prima che questi possano essere raggiunti. L'Huffington Post cita il vicepresidente e capo economista dell'AfDB, il professor Mthuli Ncube, che durante l'incontro annuale dell'AfDB nel 2013 ha affermato che le rigide normative sui visti in Africa significherebbero mancati vantaggi economici per il commercio all'interno del continente e per i servizi locali, che portano economia, quali l’istruzione, i servizi medici transfrontalieri o il turismo. Se diventasse realtà, incoraggerebbe il turismo, che porterebbe con sé molteplici benefici favorendo la crescita di mercati finora inesplorati.